“La Direttiva sull’efficienza energetica modificata stabilisce l’efficienza energetica come principio fondamentale della politica dell’UE, riconoscendone il ruolo fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi dello European Green Deal” – Stefano Faberi, Senior Researcher di ISINNOVA.

L’efficienza energetica, insieme alla decarbonizzazione della produzione di energia, è un elemento fondamentale per una transizione energetica ecologica. Il principio “Energy Efficiency First” (EE1), stabilito dall’Unione Europea, fa in modo che le misure prese dai decisori politici tengano nella massima considerazione le misure di efficienza energetica nell’elaborazione delle loro politiche energetiche e nell’adozione delle relative decisioni di investimento. Si tratta di un principio guida di ampia portata che può integrare altri obiettivi dell’UE, in particolare nelle aree come sostenibilità, neutralità climatica e crescita verde.

Per capire meglio come l’Europa si stia muovendo per adempiere agli obiettivi che riguardano l’efficientamento energetico dei Paesi dell’Unione, abbiamo deciso di parlare con Stefano Faberi e Giorgia Galvini, rispettivamente Senior Researcher e Researcher di ISINNOVA al lavoro su alcuni tra i più recenti progetti finanziati dall’Unione Europea.

1. Parliamo dei progetti europei su cui state lavorando e su quelli in partenza. Di cosa vi state occupando?

Stefano Faberi:

“Al momento sono coinvolto in due progetti europei: sono il coordinatore del progetto REFEREE e collaboro al progetto DIAMOND. A breve comincerò a collaborare al progetto SEED-MICAT.

Il progetto REFEREE (Real Value of Energy Efficiency), finanziato dal programma di ricerca europeo Horizon 2020, mira ad analizzare e quantificare gli impatti multipli (energetici, ambientali, sulla salute, l’economia, la produttività) delle politiche e degli investimenti in efficienza energetica mediante lo sviluppo di uno strumento di facile utilizzo a supporto delle scelte di politica energetica e di investimento a livello nazionale, regionale e locale. La modellizzazione e la quantificazione degli impatti degli interventi in efficienza energetica si basano su di un sistema di modelli macro-economici sviluppati per la Commissione Europea e la comunità scientifica dal partner Cambridge Econometrics.

Il progetto DIAMOND, diretto ai decisori politici e ai modellisti ambientali ed energetici europei, intende invece contribuire al miglioramento e all’ulteriore sviluppo di una famiglia di sei modelli di valutazione integrata ambientale ed energetica, in modo che possano sostenere scientificamente e supportare in modo chiaro e trasparente una transizione accelerata verso la neutralità climatica circolare, resiliente, desiderabile e sostenibile. Il progetto è coordinato dallo Institute of Communication and Computer Systems della National Technical University of Athens ed è composto da 19 partners provenienti dai principali centri europei di ricerca economica, energetica ed ambientale e di sviluppo di modelli.

 

Il progetto SEED MICAT si inserisce nella linea di ricerca e implementazione affrontata del progetto REFEREE e da altri progetti simili, tra cui MICAT, predecessore di SEED MICAT, ovvero lo sviluppo di strumenti e metodologie per analizzare l’impatto dei benefici multipli di politiche di efficienza energetica, ampliando la valutazione di tali impatti a quelli derivanti dagli interventi sulle energie rinnovabili e analizzando gli effetti delle politiche energetiche sulla biodiversità. L’obiettivo finale è quello di dimostrare la capacità del paradigma degli impatti multipli di contribuire all’attuazione del principio “Energy Efficiency First (EE1)” della Comunità Europea”.

Giorgia Galvini:

“In questo momento siamo all’apice di sviluppo del progetto Europeo REFEREE – The Real Value of Energy Efficiency, che sta sviluppando uno strumento d’analisi dei benefici multipli degli interventi di efficientamento energetico. Questo tool, o strumento, è facile da utilizzare e si basa su un modello macro-econometrico globale progettato per affrontare le principali questioni di politica economica e ambientale. È uno strumento scientificamente robusto e assolutamente nuovo perché si basa su dati e analisi econometriche pluridecennali ed è in grado di valutare appieno gli impatti a breve e a lungo termine, catturando i legami e le relazioni tra i vari settori e stati dell’Unione Europea, e definendo gli impatti sullo sviluppo socioeconomico, la produttività, il clima, l’ambiente e il benessere. Inoltre, abbiamo da poco ricevuto l’approvazione di finanziamento da parte dell’Unione Europea di un altro progetto per migliorare la quantificazione dei benefici multipli di efficientamento energetico, SEED MICAT – Support Energy Efficiency Deployment with the Multiple Impacts CAlculation Tool.

2. Quando uscirà il tool REFEREE e a chi sarà utile?

Stefano Faberi:

“Il tool REFEREE è stato presentato pubblicamente il 19 settembre a Bruxelles nel corso di un workshop rivolto a decisori politici ed esperti, ma sarà rilasciato solo successivamente nel mese di dicembre, per completare la fase di test e per tenere conto delle osservazioni ricevute dagli stakeholders partecipanti al workshop. Il lancio finale avverrà comunque a fine progetto, ovvero a giugno 2024″.

Giorgia Galvini:

“Il tool sarà disponibile per il Policy Advisory Group del progetto e gli stakeholders coinvolti nei pilot cases già da settembre, mentre il lancio pubblico avverrà a Giugno 2024.

Lo strumento è progettato per supportare una vasta gamma di stakeholder nel valutare i benefici economici, sociali e ambientali derivanti da investimenti nell’efficienza energetica. Grazie a un’interfaccia user-friendly, il tool REFEREE permetterà di accedere facilmente a robuste analisi quantitative sui benefici dell’efficienza energetica nei vari contesti.

In particolare, il tool REFEREE sarà utile ai seguenti soggetti:

  1. Decisori politici, per pianificare investimenti e politiche che massimizzino i benefici dell’efficienza energetica. Lo strumento fornirà dati a supporto di tali decisioni.
  2. Municipalità e autorità locali, per valutare l’impatto di misure di risparmio energetico a livello urbano e regionale.
  3. Investitori e imprese, per identificare le aree e i settori in cui investire in efficienza energetica risulta più vantaggioso.
  4. Organizzazioni della società civile, per promuovere e sostenere investimenti in efficienza energetica che portino benefici sociali e ambientali.

3. Come si inseriscono questi progetti nell’ottica delle politiche di efficienza energetica europee e in quali programmi rientrano?

Stefano Faberi:

“I progetti REFEREE e SEED-MICAT si inseriscono in pieno nelle politiche europee per l’efficienza energetica, basti pensare alla nuova Direttiva sull’efficienza energetica, modificata e formalmente approvata nel luglio del 2023 e, più in generale, alle politiche e le raccomandazioni per la transizione energetica della UE quali le proposte contenute nel “FIT for 55 package” e nel REPowerEU.

La nuova Direttiva fissa un obiettivo di incremento dell’efficienza energetica UE per il 2030, frutto del compromesso tra i vari stati membri, di almeno l’11,7%, rispetto al 2020. Questo obiettivo è al di sotto del potenziale di risparmio energetico economicamente vantaggioso (19%) e al di sotto di quanto la Commissione aveva ritenuto necessario nel piano REPowerEU per eliminare gradualmente le importazioni di combustibili fossili dalla Russia (13%). Tale obiettivo dovrebbe però ancora portare a un sostanziale aumento dell’impegno necessario per risparmiare energia nei prossimi anni. La cosa rilevante è che per la prima volta tale obiettivo diventa obbligatorio per gli stati membri. Questo fatto viene sancito nell’articolo 3 della Direttiva che prevede che il principio Energy Efficiency First (EE1) sia inserito in modo formale e trasparente nei piani di attuazione delle politiche energetiche. Il testo concordato impone infatti agli Stati membri di garantire che le soluzioni di efficienza energetica siano valutate nella pianificazione, nella politica e nelle principali decisioni di investimento relative ai sistemi energetici, e ai settori non energetici che hanno un impatto sul consumo energetico.

Il collegamento di questo articolo con i progetti REFEREE e SEED MICAT è ancora più chiaro, dove si dice che gli stati membri devono (tra le altre cose): “Promuovere e, laddove siano richieste valutazioni costi-benefici, garantire l’applicazione di metodologie che consentano una corretta valutazione dei benefici estesi di interventi di efficienza energetica”.

Il progetto DIAMOND, a sua volta, risponde alle sfide lanciate a livello internazionale dagli accordi di Parigi e dalle conferenze sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP21) fornendo strumenti avanzati a supporto dei decisori politici per l’analisi integrata delle interrelazioni tra i sistemi ambientali, energetici, economici e sociali”.

4. Qual è il ruolo di ISINNOVA in questi progetti e quali sono i partner principali con cui lavorate?

Stefano Faberi:

“Per DIAMOND, ISINNOVA ha la responsabilità del coinvolgimento attivo degli stakeholders che dovranno accompagnare in modo propositivo lo sviluppo del progetto fornendo input di co-progettazione. Tra questi stakeholders, ovvero esperti di diversa estrazione scientifica, decisori politici e modellisti, saranno comprese anche rappresentanze dei cittadini per trasmettere e far capire la complessità dei meccanismi inerenti alla transizione energetica che richiede, tra le altre cose, un cambiamento dello stile di vita della società civile.”

Giorgia Galvini:

“ISINNOVA ricopre un ruolo chiave in questi progetti europei di analisi degli interventi di efficientamento energetico. In REFEREE, ISINNOVA si occupa del coordinamento e gestione dell’intero progetto. Data la sua decennale esperienza nel settore energetico e il multidisciplinare gruppo di ricercatori, ISINNOVA guida sia lo sviluppo tecnico del modello e tool di analisi dei benefici multipli, sia gli aspetti di comunicazione e co-progettazione con i policy makers. Mentre, in SEED MICAT, ISINNOVA applicherà la metodologia SITEE per analizzare la replicabilità del processo di applicazioni di modelli di quantificazione dei benefici multipli degli interventi di efficientamento energetico.

ISINNOVA collabora con diversi partner per questi progetti. In Italia con ENEA, Regione Emilia Romagna e Friuli Venezia-Giulia, e il Comune di Milano. In Europa, possiamo citare in particolare il Fraunhofer ISI, lo IEECP, il Wuppertal Institute“.