Porre al centro l’educazione ambientale per un futuro più sostenibile: è questa la nuova integrazione della sostenibilità nei curricoli scolastici italiani richiesta dalla Commissione Europea.
L’educazione ambientale e alla sostenibilità entra a pieno titolo nei curricoli scolastici italiani, riconosciuta come parte integrante della nuova educazione civica. È questo il focus del seminario “Fondamenti di educazione ambientale e alla sostenibilità“, tenutosi lo scorso 21 maggio a Palermo, che ha visto la partecipazione di docenti di tutta la provincia. L’evento, organizzato da Cisl Scuola Cosenza, Arpacal e Irsef Irfed, si inserisce nel più ampio Festival dello Sviluppo Sostenibile 2024 di ASVIS, con un’attenzione particolare ai divari territoriali e all’equità nell’istruzione.
Il seminario ha evidenziato la necessità di integrare l’educazione alla sostenibilità nella nuova educazione civica, ora materia obbligatoria nelle scuole italiane. Questo approccio mira a preparare i giovani ad affrontare le sfide globali con una visione che abbracci la sostenibilità in tutte le sue forme. La tappa di Palermo del Festival ha anche messo in luce l’importanza sociale dell’Agenda 2030, sottolineando il ruolo cruciale dell’istruzione nell’affrontare le sfide globali. Durante l’evento, è stato sottolineato il ruolo cruciale dell’istruzione nell’Agenda 2030, con particolare attenzione alla riduzione dei divari territoriali nell’apprendimento e alla qualità degli ambienti scolastici. ISINNOVA, rappresentata da Andrea Ricci, ha contribuito con una panoramica sul futuro dell’istruzione come immaginato dalla Commissione Europea.
Francesca Borgonovi, direttrice dell’Istituto Ocse, ha illustrato come i divari territoriali, sebbene meno pronunciati rispetto ad altri Paesi, rimangono una sfida importante, soprattutto nelle aree rurali rispetto alle aree urbane. Giorgio Cavadi, dirigente tecnico dell’ufficio scolastico regionale per la Sicilia, ha accentuato le difficoltà delle regioni meridionali dove la dispersione scolastica e i bassi livelli di competenza costituiscono un grave problema di equità. Livia Celardo, ricercatrice di ISTAT, ha inoltre fornito un quadro della condizione dei minori in Italia, sottolineando come il rischio di povertà sia maggiormente concentrato nel Mezzogiorno, con il 49% delle famiglie della Calabria a rischio povertà.
Margherita Di Stasio di INDIRE ha presentato uno studio sulla povertà educativa, evidenziando come la mancanza di risorse influenzi l’apprendimento e il benessere degli studenti. Maurizio Cellura, delegato UNIPA alla Rus, ha discusso l’importanza di un approccio multidisciplinare e olistico nell’insegnamento della sostenibilità, suggerendo la creazione di comitati scientifici nelle scuole per promuovere un’educazione veramente sostenibile.
Visione futura dell’istruzione: lo studio previsionale di ISINNOVA per il 2040
Andrea Ricci di ISINNOVA ha esposto i risultati dello studio previsionale commissionato dalla Commissione Europea,”Scenari per il futuro dell’istruzione scolastica nell’UE”, esplorando scenari futuri per l’istruzione in Europa al 2040. Lo studio promuove un approccio educativo flessibile e collaborativo come soluzione per adattarsi ai diversi contesti culturali e sociali, ponendo l’accento sulla necessità di un cambiamento nei metodi pedagogici e nelle politiche educative.
Il report presentato da Ricci ha esplorato vari scenari per il 2040, sottolineando l’importanza di un approccio educativo flessibile e collaborativo. Questo modello favorisce l’adattamento alle diverse realtà culturali e sociali e promuove un ambiente di apprendimento basato sulla cooperazione e sul rispetto reciproco.
Il contributo di ISINNOVA al seminario ha anche messo in luce la necessità di un nuovo approccio alla formazione degli insegnanti e alla progettazione dei curricoli, orientati verso un’integrazione effettiva degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU. L’istituzione di un comitato scientifico multidisciplinare nelle scuole, come proposto durante l’evento, potrebbe rappresentare un passo avanti significativo in questa direzione.
ISINNOVA crede fermamente che l’educazione debba andare oltre la trasmissione di conoscenze, trasformandosi in un catalizzatore per lo sviluppo personale e sociale. Questo significa lavorare per una scuola che non solo informi, ma che anche formi cittadini consapevoli, capaci di affrontare le complessità del nostro tempo con soluzioni innovative e sostenibili.