Il nuovo Soil Health Data Cube Map integra vent’anni di rilievi sul suolo con l’intelligenza artificiale, offrendo a ricercatori, agricoltori e decisori pubblici lo strumento più avanzato per monitorare, prevedere e rigenerare i terreni europei.
C’è un nuovo, gigantesco archivio che racconta, nel dettaglio, di che salute godono, metro per metro, i terreni dell’Unione Europea. Si chiama Soil Health Data Cube Map ed è l’ultima novità realizzata dal progetto AI 4 Soil Health, finanziato da Horizon Europe. In 30 terabyte di capienza, la nuova mappa digitale stratificata fonde vent’anni di campionamenti in campo, immagini satellitari Copernicus, serie climatiche e mappe catastali: un vero “gemello digitale” dei suoli dall’anno 2000 a oggi.
Il lancio del Data Cube arriva in un momento cruciale. A inizio aprile Consiglio e Parlamento hanno raggiunto l’intesa sulla prima Legge europea per il monitoraggio dei suoli, che renderà obbligatorio un sistema di raccolta dati armonizzato in tutti gli Stati membri. La nuova direttiva nasce per sostenere la Missione UE “A Soil Deal for Europe”, il cui obiettivo è riportare in salute il 75 % dei suoli entro il 2030 attraverso la rete di 100 Living Lab e Lighthouse. Per progettare interventi efficaci, però, servono indicatori chiari e facilmente consultabili: è precisamente lo spazio operativo in cui si inserisce il Soil Health Data Cube Map.
Un gemello digitale per la salute del suolo europeo
Il Data Cube non è una semplice mappa: grazie a modelli di intelligenza artificiale e a capacità di calcolo ad alte prestazioni permette di interrogare, in risoluzione a 20–30 metri, variabili come pH, carbonio organico, biodiversità microbica, uso del suolo e oltre 20 milioni di confini di appezzamenti agrari. Con questa base, i ricercatori possono simulare che cosa succederebbe, per esempio, convertendo una zona arabile in agroforesta o applicando pratiche di carbon farming, mentre gli agricoltori possono visualizzare trend storici del proprio campo e confrontarli con scenari climatici futuri.
Tomislav Hengl, co-direttore di OpenGeoHub e ricercatore del progetto, definisce il Cube come “il quadro di modellazione sulla salute del suolo più sofisticato mai realizzato” e sottolinea come il sistema riduca in modo drastico costi e tempi del monitoraggio tradizionale, pur offrendo una base di evidenza solida per politiche di rigenerazione, biodiversità e sequestro di carbonio.
Entro il 2026,i dati confluiranno in una Soil Health App che renderà l’analisi accessibile anche da smartphone, portando l’agricoltura di precisione, e le decisioni politiche basate sull’evidenza dei dati, a un nuovo livello di capillarità.
Il valore aggiunto di ISINNOVA nel progetto AI 4 Soil Health
All’interno di AI 4 Soil Health, ISINNOVA guida le attività dedicate a promuovere il dialogo fra gli scienziati del suolo e i decisori politici. Nel concreto, il team di Roma facilita lo scambio fra tutti gli attori coinvolti nello studio, nella gestione e nel monitoraggio del suolo per capire di quali dati sul suolo abbiamo realmente bisogno — in termini di qualità, quantità e livello di dettaglio — per poter sviluppare politiche efficaci di monitoraggio e tutela della salute del suolo. Questo dialogo è essenziale perché permette alle istituzioni di avere a disposizione solide basi scientifiche su cui fondare le proprie decisioni, sia a livello legislativo che strategico.
L’expertise maturata da ISINNOVA nel trasformare i risultati di ricerca in politiche pubbliche trova così un’applicazione diretta. I feedback raccolti verranno incorporati negli adeguamenti successivi della mappa e nell’indice unico di Soil Health, che confluirà nell’EU Soil Observatory. Il valore aggiunto sta nel collegare il “cervello” tecnologico del progetto, cioè la piattaforma dati, con le “mani” di chi, sul campo, dovrà rigenerare ettaro dopo ettaro i suoli europei.
Prossimi passaggi: dal webinar di luglio all’App Soil Health
Il 7 luglio il progetto ha inaugurato la sua serie di webinar con l’evento “Unlocking the Power of Open Data for Soil Health”: una dimostrazione live del Soil Health Data Cube Map e un Q&A con Tomislav Hengl e Ichsani Wheeler di OpenGeoHub. La sessione ha mostrato come i dati open access possano migliorare le decisioni in ambito di gestione del territorio e salute del suolo, con demo live e Q&A finale.
Nel frattempo, la piattaforma continuerà a crescere. Nei prossimi tre anni verranno aggiunti nuovi strati di dati da telerilevamento e sensori IoT in campo, con l’obiettivo di affinare la modellazione fino al livello di singolo appezzamento e fornire, per la prima volta, indicatori predittivi di risposta del suolo ai cambiamenti climatici.
Con il Soil Health Data Cube Map, l’Europa compie un passo decisivo verso una gestione dei suoli basata sull’evidenza aperta e condivisa. E ISINNOVA, ancora una volta, è al centro di questa transizione: ponte tra scienza, innovazione e policy per un continente che vuole tornare a poggiare su un terreno sano.